Ponte Raddrizzatore - Corso di Elettronica | Il Blog Italiano dell'elettronica amatoriale

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Tutorial
In elettronica ci troviamo molto spesso di fronte alla necessità di dover alimentare un circuito elettronico, formato da integrati ed altre parti elettroniche che lavorano solo ed esclusivamente con tensione continue, senza un alimentatore da banco, in grado appunto di generarla.

In questa lezione spiegheremo i due modi più semplici e più efficaci per trasformare una corrente alternata in corrente continua, usando il ponte raddrizzatore, formato da 4 diodi, o un diodo raddrizzatore, formato da un solo diodo al silicio.

Il compito principale per questo tipo di processo viene svolto dal ponte raddrizzatore, di cui ne esistono vari modelli, a seconda delle tensioni e correnti che riesce a sopportare ed erogare.

Raddrizzatore di tensione con ponte a diodi:


Qui a sinistra possiamo osservare il suo simbolo elettrico più comunemente visto e utilizzato negli schemi elettrici.
Esso come vedete è formato da 4 diodi al silicio; le polarità dei diodi indubbiamente non sono messe a caso, ma polarizzati in modo da far passare solo le semionde positive e raddrizzare le semionde negative.
E' importante sapere che il ponte raddrizzatore essendo formato da diodi, provoca una caduta di tensione pari a 1.4Volt, il chè sta ad indicare che se sul suo ingresso applichiamo una tensione alternata di 14Volt, in uscita troveremo una tensione continua di circa 12.6Vdc.




La figura a sinistra rappresenta l'andamento della corrente generata da un'uscita di un trasformatore o semplicemente dalla corrente di rete 220V.
Tutte le semionde negative dovranno successivamente essere raddrizzate, in modo da rendere sempre più continua la tensione in uscita.








Processo di raddrizzazione:




Il processo di raddrizzazione di una corrente alternata, prevede una serie di passaggi indispensabili per il suo corretto risultato. Analizziamo quindi i punti più importanti:

La corrente alternata (AC dall'inglese Alternating Current) è caratterizzata da un flusso di corrente variabile nel tempo sia in intensità che in direzione la quale non può essere utilizzzata direttamente per alimentare circuiti e componenti elettrici; infatti prima di utilizzarla per alimentare appunto circuiti elettrici, essa deve subire un processo in grado di modificare l'onda sinusuidale, con l'obiettivo di renderla il più possibile costante nel tempo, o per meglio dire, renderla continua.
Questo compito viene affidato al ponte raddrizzatore, un componente elettronico formato da quattro diodi (solitamente al silicio) in grado di far passare le semionde positive e raddrizzare le semionde negative.

Nello specifico, il ponte raddrizzatore effettua due passaggi importanti per modificare l'onda sinusoidale:
- quando sul punto 1 sarà presente la semionda positiva, e sul punto 2 la semionda negativa, la tensione verrà raddrizzata dai diodi D2 e D3;

- quando sul punto 1 sarà presente la semionda negativa, e sul punto 2 la semionda positiva, la tensione verrà raddrizzata dai diodi D1 e D4.



Questo processo, sfruttando di conseguenza anche le semionde negative, porterà ad un aumento della frequenza. Infatti collegando un trasformatore alla tensione di rete, con primario 220V e secondario con tensione a scelta a secondo delle nostre esigenze, la frequenza subirà un'aumento di circa il 50%, passando da 50 Hz, che è la frequenza standard della corrente di rete, a 100 Hz, la quale avrà sfruttato anche le semionde negative.


Livellare le tensione con un condensatore elettrolitico:



Dall'uscita del ponte raddrizzatore si ricaveranno quindi solo le semionde positive con frequenza doppia, ma con valore medio della tensione inferiore.
Infatti, anche se la frequenza di impulsi risulterà raddoppiata, tra una semionda e l'altra si troverà sempre un piccolo spazio di tempo in cui il livello dell'onda non sarà presente, infatti esso scenderà fino a raggiungere una tensione di 0Volt circa, per poi risalire alla tensione ottimale. Questo fattore negativo, anche se nella maggior parte dei casi i circuiti non subiranno perdite, può essere risolto con un condensatore elettrolitico, chiamato condensatore di livellamento, che ha il compito di eliminare le pulsazione della corrente alternata.
Si tratta solo di apporre in parallelo alla tensione continua in uscita dal ponte raddrizzatore, un condensatore elettrolitico di capacità calcolata, in modo da aumentare il valore medio della tensione, ed eliminare il ronzio della tensione alternata.
Il suo funzionamento infatti consiste nell'immagazzinare la corrente quando sarà presente un'onda postiva, e di restituirla al circuito quando l'onda tornerà a livello di 0Volt.
Per velocizzare le operazioni di realizzazione di un circuito di alimentazione, possiamo utilizzare le seguenti formule, le quali ci consentono di poter conoscere in anticipo la tensione raddrizzata:

Vcc = (Vac - 1.4) x 1,41

dove:

Vcc = sono i Volt ai capi del condensatore;
Vac = sono i Volt efficaci della tensione alternata;
1.4 = è la caduta di tensione del ponte raddrizzatore;
1.41 = é il numero fisso per ottenere i Volt di picco, dovuto al fatto che la tensione alternata raggiunge un picco di 1.41 volte superiore al valore della tensione efficace;

Se invece volessimo ricavare il valore del consensatore di livellamento, useremo questa formula:

20.000 : (Vcc : A) = microFarad

dove:

Vcc = e' la tensione continua raddrizzata;
A = assorbimento totale del circuito da alimentare;
20.000 = è il numero fisso per ottenere tale capacità;

Raddrizzatore di tensione con diodo raddrizzatore:

Una diversa opzione per poter comunque raddrizzare una tensione alternata, è quella di utilizzare un solo diodo come raddrizzatore.
Ovviamente questa scelta comporterà dei piccoli svantaggi, che se nel nostro circuito non causeranno problemi di stabilità, è comunque utilizzabile.




Lo schema di collegamento con un diodo raddrizzatore, si può osservare qui a destra, in cui il diodo D1 ha il compito di lasciar passare solo le semionde positive, bloccando le negative.
in questo caso, essendoci un solo diodo, la caduta di tensione sarà di 0.7 Volt anzichè di 1.4 Volt.





Ovviamente rispetto al ponte raddrizzatore, questo sistema non porterà nessuna variazione sulla frequenza di rete, che rimarrà stabile a 50Hz, e per l'aggiunta il valore medio della tensione sarà ancora più inferiore rispetto a quello del processo di raddrizzazione con ponte a diodi, per il semplice motivo che la semionda negativa non verrà mai raddrizzata.
Il problema del valore medio ancora più basso, si risolve montando ancora una volta il condensatore elettrolitico di livellamento di calcolata capacità, che risulterà superiore rispetto al ponte raddrizzatore.


Calcolare la tensione di uscita:

Vcc = (Vac - 0.7) x 1,41

dove:

Vcc = sono i Volt ai capi del condensatore;
Vac = sono i Volt efficaci della tensione alternata;
0.7 = è la caduta di tensione del diodo raddrizzatore;
1.41 = é il numero fisso per ottenere i Volt di picco;

Se volessimo ricavare invece il valore del consensatore di livellamento, useremo:

40.000 : (Vcc : A) = microFarad

dove:

Vcc = e' la tensione continua raddrizzata;
A = assorbimento totale del circuito da alimentare;
40.000 = è il numero fisso per ottenere la capacità;

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